Un detenuto di 22 anni della provincia di Taranto, in attesa di giudizio per reati contro il patrimonio, ha tentato il suicidio all’interno della Casa circondariale di via Magli ed è stato salvato dagli agenti di Polizia penitenziaria e dagli operatori sanitari.
Lo rende noto Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria). Il detenuto, riferisce Pilagatti, aveva cercato di impiccarsi dopo aver legato una corda rudimentale, ricavata dalle lenzuola, ad una grata della finestra del bagno. “Ormai – commenta Pilagatti – nel carcere di Taranto si vive come in una roulette, alla giornata, considerato che sono saltati, per colpa dell’amministrazione regionale e centrale, tutti gli schemi che rendono un carcere sicuro e governabile”.
Il segretario del Sappe definisce “scellerata” l’idea di “aprire una nuova sezione detentiva senza inviare nemmeno una unità di polizia penitenziaria”. Questa ulteriore circostanza “ha di fatto azzerato la sicurezza – conclude Pilagatti – e se a tutt’oggi non si registrano fatti cruenti o clamorosi, lo si deve solo al coraggio e professionalità dei vertici dell’istituto, ma soprattutto dei poliziotti penitenziari che sono costretti a turni di lavoro massacranti e che nelle ore serali sono ridotti in maniera molto preoccupante”.
Ansa, 24 maggio 2014