Coronavirus, l’Onu striglia l’Italia: liberate i detenuti, specie quelli più anziani e malati o non pericolosi


pol pen sorveglianza regiaAnche l’Onu chiede ai governi mondiali di porre in atto tutte le misure possibili per ridurre il numero delle persone detenute in carcere, tra le più vulnerabili in caso di contagio. La richiesta è arrivata mercoledì da Michelle Bachelet, due volte presidente del Cile e attualmente Alto commissario Onu per i diritti umani.

Intervenendo da Ginevra, la Bachelet ha chiesto disposizione in particolare per le persone più anziane, malate, o non pericolose. “Il Covid-19 ha iniziato a colpire carceri, prigioni, centri di detenzione per migranti, case di cura e ospedali psichiatrici, e rischia di essere devastante per le popolazioni estremamente vulnerabili di tali istituzioni. I governi dovrebbero rilasciare ogni persona detenuta senza una base giuridica sufficiente, compresi prigionieri politici e altri detenuti semplicemente per aver espresso opinioni critiche o dissenzienti”, è stato l’appello della Bachelet.

E l’Italia? Ai deputati che lo hanno interpellato durante il question time a Montecitorio, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha spiegato che a sette giorni dall’entrata in vigore del decreto “sono 50 i detenuti” che hanno beneficiato degli arresti domiciliari, mentre sono 150 “quelli in semilibertà cui è stata concessa una licenza in modo da non farli rientrare in carcere la sera”. Intanto i casi di contagio in carcere ci sono, eccome. “Ce ne sono quindici”, è costretto ad ammettere il Guardasigilli. E dove vengono messi? “In isolamento”, si limita a dire Bonafede.

Intanto però i casi di contagio in carcere ci sono, eccome. «Ce ne sono quindici», è costretto ad ammettere il Guardasigilli. E dove vengono messi? «In isolamento», si limita a dire Bonafede.

Il tutto mentre solo pochi giorni fa rivolte scoppiavano in decine di carceri in tutta Italia, con 15 detenuti morti tra Modena, Rieti e Bologna mentre erano sotto la custodia e la responsabilità dello Stato.

Per fare un esempio nella vicina Francia il ministro della giustizia ha annunciato il rilascio di 5.000 detenuti. Nel Paese del presidente Macron sono sette i detenuti risultati positivi al coronavirus, uno è morto e 315 sono in prigione.

Il Riformista – 26 marzo 2020

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Una risposta a "Coronavirus, l’Onu striglia l’Italia: liberate i detenuti, specie quelli più anziani e malati o non pericolosi"

  1. A VOGHERA: carcere
    Ci sono 40 detenuti, in isolamento MA NELLA STESSA SEZIONE CONTAMINATA, da 4 detenuti con COVID19 ACCERTATO.
    L’isolamento se così si può chiamare, NE’PULITO NE TANTOMENO SANIFICATO! sarebbe dovuto terminare il 28 marzo 2020, MA NULLA È CAMBIATO, NULLA È STATO COMUNICATO AI DETENUTI, NE AGLI AVVOCATI!!
    Mio marito è ristretto nella sezione CONTAGIATA, è GIUDICABILE, in ATTESA DI GIUDIZIO DA 41 MESI.
    Abbiamo richiesto istanza di scarcerazione al giudice competente, visto che soffre di cuore e allergie che portano ad asma, il P.M. non ha espresso parere, ha rimesso la decisione al giudice.
    Questi si è limitato ha chiamare la direzione del carcere, per CHIEDERE come fosse la situazione per l’emergenza.
    Gli è stato risposto:”Tutto sotto controllo”
    Mi chiedo perché la polizia penitenziaria non denuncia le condizioni in cui sono costretti a lavorare.
    Anche loro sono in pericolo CONTAGIO, alla pari dei DETENUTI
    purtroppo non essendoci operatori esterni come: EDUCATORI, professori, assistenti sociali CHE POSSONO DIVULGARE LA REALTÀ ALL’INTERNO DEL CARCERE, tutto viene celato….
    Solo la polizia penitenziaria PUÒ FAR EMERGERE LE CONDIZIONI REALI DI PETICOLO CONTAGIO!
    SALVAGUARDEREBBERO SE STESSI, le loro famiglie, E I DETENUTI!

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