Caso Cuffaro, Quintieri (Radicali): “Il Sen. Santangelo (M5S) è un ignorante matricolato”


“Come si può non indignarsi ? Cuffaro, un condannato per mafia, grazie all’indulto e grazie allo sconto di pena voluto da Renzi torna in libertà ! Che vergogna”. Sono queste le dichiarazioni apparse su Facebook di Vincenzo Maurizio Santangelo, architetto trapanese, Senatore della Repubblica appartenente al Gruppo Parlamentare del Movimento Cinque Stelle.

Non appena ho letto queste brevi dichiarazioni sono rimasto sconcertato ed ho chiesto subito al Senatore Santangelo di conoscere qual’era lo “sconto di pena voluto da Renzi” del quale avrebbe beneficiato l’ex Governatore della Sicilia e Senatore della Repubblica Salvatore Cuffaro poiché lo “sconto di pena” riconosciutogli (45 giorni ogni semestre di pena espiata) è previsto nell’Ordinamento Penitenziario dalla Legge nr. 354 del 26 luglio 1975 quando Renzi era nato da soli pochi mesi e non era certamente Capo del Governo Italiano !

Il citato Senatore mi rispondeva : “Grazie all’indulto ha ottenuto un’anno per i reati “non ostativi” e lo sconto di 45 giorni ogni sei mesi per buona condotta. Ora si scusi.” Replicai immediatamente che “Senatore non le ho chiesto dell’indulto ma dello “sconto di pena voluto da Renzi”. Di cosa mi dovrei scusare ? Lei continua a dimostrare la sua ignoranza.”.

Credevo che il botta e risposta fosse finito ed invece, il Santangelo, replicava ancora dicendo “Spenda il suo tempo in cose concrete piuttosto che cercare sterili polemiche. Niente di personale ma inizi a studiare un po’”. Alchè, per l’ennesima volta, risposi al Parlamentare pentastellato che si permetteva pure il lusso di insultare dicendogli “Dovrebbe studiare lei caro Senatore vista la sua ignoranza in merito. E’ stato lei a scrivere fesserie ed ho ritenuto opportuno replicare.”

Il Senatore grillino, evidentemente a corto di argomenti, concludeva la discussione con “Gentile Emilio Quintieri, le auguro buona giornata” ed io replicai “Anche a lei Senatore. Studi un pochino di diritto penitenziario che la prossima volta eviterà di fare figuracce. Saluti”. Non contento, proseguiva con un altro intervento “Grazie ancora, lei è davvero una persona cortesissima.” ed io “Credo che non sia giusto fare disinformazione. Nulla di personale contro di lei ma da un Parlamentare certe cose non sono tollerabili. Mi dispiace.”

Alle mie contestazioni si aggiunsero anche numerosi altri cittadini, militanti Radicali, Avvocati e Professori Universitari. Tutti nel lamentare le enormi scemenze dette dal Senatore Santangelo. Poco dopo, intervennero gli “squadristi a cinque stelle” con insulti ed ingiurie di ogni genere nei miei riguardi e di chi si era permesso di “difendere Cuffaro”. Ed al Senatore Santangelo non gli rimaneva nient’altro da fare che bannarmi e cancellare tutti i commenti sulla sua pagina pubblica, lasciando quelli che gli facevano piacere e qualche altro dai toni più moderati.

Credo che sulla incompetenza di questo “Portavoce a Cinque Stelle” in materia di diritto ed in particolare di quello relativo all’esecuzione penale e penitenziaria, non ci siano dubbi. I cittadini italiani dovrebbero veramente indignarsi nel sapere che un ignorante matricolato come Vincenzo Santangelo sieda in Parlamento !

Andiamo ai fatti.

Salvatore Cuffaro, detto Totò, ex politico italiano, nella giornata di ieri dopo 4 anni e 11 mesi di detenzione espiata presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia è tornato in libertà (22 gennaio 2011 – 13 dicembre 2015).

Il Cuffaro ha riportato condanna definitiva alla complessiva pena di 7 anni di relcusione per i delitti, uniti in continuazione di rivelazione di segreti di ufficio continuata in concorso con altri e favoreggiamento personale continuato in concorso con altri nei confronti di alcuni indagati per associazione mafiosa e per concorso esterno nella medesima.

La Corte di Appello di Palermo, in qualità di Giudice dell’Esecuzione, con Ordinanza del 24 giugno 2011, ha dichiarato condonato 1 anno di reclusione, pari alla pena inflitta, a titolo di aumenti per la continuazione, per i reati di rivelazione di segreti di ufficio e di favoreggiamento personale, commessi nel 2003.

Infatti la Corte di Appello di Palermo, il 23 gennaio 2010, in riforma della sentenza di primo grado, aveva ravvisato per i reati di cui agli articoli 378 e 326 codice penale (favoreggiamento e rivelazione segreti) l’aggravante di cui all’articolo 7 decreto legge 152/1991 ed aveva determinato la pena per il reato di cui all’articolo 378 codice penale (ritenuto più grave e quindi pena base del reato continuato) in anni 5 di reclusione, determinando l’aumento a titolo di continuazione per il reato di cui all’articolo 326 codice penale, in 1 anno di reclusione (quello che poi è stato condonato).

Quindi, in poche parole, il Cuffaro, ha ottenuto un indulto di 1 anno sulla pena complessiva che riguardava il reato di rivelazione di segreti di ufficio, reato non ricompreso tra quelli ostativi ai sensi dell’articolo 4 bis dell’Ordinamento Penitenziario. Non è stata condonata la pena inflitta per favoreggiamento alla mafia perché tale delitto era escluso tassativamente dall’articolo 1 comma 2 lettera d) della Legge n. 241 del 31 luglio 2006.

La Costituzione Repubblicana mi pare che all’articolo 3 comma 1 sancisca che la legge sia uguale per tutti. Il cosiddetto principio di uguaglianza che vuol dire che tutti sono titolari dei medesimi diritti e doveri, in quanto tutti sono uguali davanti alla legge e tutti devono essere, in egual misura, ad essa sottoposti. Anche se il condannato si chiama Salvatore Cuffaro. Probabilmente, neanche questo importantissimo principio di democrazia liberale sancito dall’Ordinamento Costituzionale, conosce l’esimio Senatore !

Chiarito questo, andiamo allo “sconto di pena voluto da Renzi”.

Il Senatore Santangelo, evidentemente, credeva che al condannato Cuffaro, fosse stata riconosciuta la riduzione della pena a seguito delle recenti novelle legislative, la cosiddetta liberazione anticipata speciale che prevede l’aumento di 30 giorni per ogni semestre di pena espiata (da 45 a 75 giorni), per le condizioni di detenzione inumane e degradanti e quindi contrarie alla legge, patite dai detenuti in tutti gli Istituti Penitenziari d’Italia.

Presumibilmente, anzi sicuramente, l’ignorante Senatore pentastellato, non sapeva che la suddetta liberazione anticipata speciale (quella che lui chiama lo “sconto di pena voluto da Renzi”) non si applica ai condannati per i reati ostativi previsti dall’Articolo 4 bis dell’Ordinamento Penitenziario. Ed infatti, la Legge n. 10 del 21 febbraio 2014, di conversione del Decreto Legge n. 146 del 23 dicembre 2013, prevede espressamente che la detrazione di pena di 75 giorni si applichi ai detenuti “Ad esclusione dei condannati per taluno dei delitti previsti dall’articolo 4 bis della Lege 26 luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni” (fra i quali quelli riportati dal Cuffaro perché aggravati dalla mafiosità).

Ed infatti, a tal proposito, il Magistrato di Sorveglianza di Roma, con Ordinanza dell’11 aprile 2014, accoglieva la domanda di liberazione anticipata proposta da Cuffaro Salvatore in relazione al semestre di detenzione 22 luglio 2013 – 22 gennaio 2014 e, nel contempo, negava in relazione al medesimo semestre e ad altri in precedenza già positivamente valutati, l’applicazione dell’ulteriore beneficio della liberazione anticipata speciale proprio a causa del divieto stabilito a favore dei condannati per taluno dei reati di cui all’articolo 4 bis O.P., ipotesi ricorrente nel caso in esame. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma, con Ordinanza del 10 giugno 2014 prima e la Corte Suprema di Cassazione dopo, il 14 aprile 2015, rigettavano il reclamo dappoichè fondata era la causa ostativa alla concessione del beneficio indicata dal provvedimento reclamato.

Al Cuffaro, dunque, non è stato riconosciuto alcuno “sconto di pena” voluto dal Governo Renzi e/o dagli altri Governi precedenti come intendeva far credere il Senatore Vincenzo Santangelo. Al predetto detenuto, infatti, è stata concessa, ricorrendone i presupposti, la liberazione anticipata di 45 giorni ogni semestre di pena espiata prevista dall’articolo 54 dell’Ordinamento Penitenziario concedibile, a propria discrezione, dal Magistrato di Sorveglianza su specifica domanda del detenuto solo quando ravvisi la mancanza di rilievi disciplinari e la prova di attiva partecipazione all’opera di rieducazione predisposta dall’Amministrazione Penitenziaria (cioè quella che il parlamentare grillino chiama volgarmente ed erroneamente “buona condotta”) e che, si badi bene, non è stata fatta dal Segretario del Pd Matteo Renzi ma risale nientedimeno al lontano 26 luglio 1975 nella VI Legislatura quando al Governo del Paese vi era Aldo Moro, esponente della Democrazia Cristiana (DC) ed il Ministro di Grazia e Giustizia era Oronzo Reale, esponente del Partito Repubblicano Italiano (PRI) ed entrambi Illustri Giuristi e non “dilettanti politici” come il grillino Santangelo.

Proprio questa mattina davanti al Magistrato di Sorveglianza di Roma si è tenuta l’Udienza Camerale per discutere sulla richiesta ex Art. 35 ter dell’Ordinamento Penitenziarioo formulata nel mese di luglio 2014 dal condannato Salvatore Cuffaro per il risarcimento dei danni a causa della illegale condizione di detenzione subita nei quasi 5 anni di detenzione nell’Istituto Penitenziario di Rebibbia. Sono i famosi 8 euro per ogni giorno di detenzione espiato in condizioni disumane e degradanti, non conformi ai criteri di cui all’Art. 27 della Costituzione della Repubblica e all’Art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti Umani, secondo la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo.

Ebbene, neanche questo “risarcimento” al momento è stato possibile riconoscere al Cuffaro poiché, essendo stato nel frattempo scarcerato (è trascorso circa 1 anno e 6 mesi per fissare l’Udienza), il Magistrato di Sorveglianza di Roma, in accoglimento della richiesta avanzata dal suo difensore Avvocato Maria Brucale, ha dovuto dichiararsi incompetente. Dovrà procedere a citare a giudizio lo Stato innanzi al Giudice Monocratico Civile del Tribunale Ordinario di Roma.

In conclusione, lo ripeto, bisogna indignarsi non per Cuffaro che è uscito dal Carcere ma per Santangelo che siede al Senato della Repubblica !

Mi auguro che il più volte citato Senatore della Repubblica, colga l’occasione, per rassegnare le proprie dimissioni.

Emilio Quintieri

Esperto di Diritto Penitenziario

Già membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani

10 risposte a "Caso Cuffaro, Quintieri (Radicali): “Il Sen. Santangelo (M5S) è un ignorante matricolato”"

  1. Chiarissimo, anzi, di più, il problema è che si prendono manciate di voti con la pancia più che con la testa, e finchè il carcere, la pena, la persona che ha scontato la propria condanna, magari con estrema dignità ed equilibrio, saranno branditi come clave per aggredire questo o quello, rimarranno le macerie a fare la differenza, non certamente la ricerca di una giustizia più giusta, più equa, corrispondente al reale intorno.

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  2. Purtroppo è sempre la stessa storia, la scarsa conoscenza dell’ordinamento giuridico -soprattutto in ordine alle procedure di detenzione-che porta alcuni Signori del Parlamento a non essere informati sulle leggi che disciplinano la materia di cui ci stiamo occupando. Niente di nuovo sotto il sole e si conceda peraltro ad un nuovo movimento il giusto periodo di “praticantato”!

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  3. il problema non è cavillare sul diritto,ma è politico,io da ex elettore radicale,sono sconcertato dalle vs posizioni prese fin dai tempi dell’appoggioa craxi e poi berlusconi per finire poi nel calderone del pd!! ho sempre votato i vs referendum fin dai tempi del divorzio ed appoggiato le vs battaglie antipartitocratiche…ed oggi che la partitocrazia impera piu’ di ieri,oggi che la corruzione e il consocuiativismo dilaga voi radicali tacete…sulla questione giustizia e carceri sono un garantista ed appoggio le vs battaglie per un sistema carcerario degno di un paese civile..ma non posso in nessun modo perdonarvi l’aver votato contro in parlamento l’arresto di vari parlamentari accusati con prove schiaccianti di reati mafiosi come nel caso di Cosentino ..da meridionale mi vergogno di voi..per me la prima e grande battaglia da combattere in questo paese è quella contro le mafie!!!

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    • Eccerto lei che avrebbe sempre votato i referendum radicali immagino lei ricordi anche i referendum Tortora e la galera subita da Tortora e quanta credibilità fu data ai cosiddetti collaboratori di giustizia coccolati da certi magistrati.
      Le prove schiaccianti cui lei si riferisce sono il blà blà dei collaboratori di giustizia che non erano supportate da riscontri obiettivi, e francamente immaginare Cosentino come referente capo politico nazionale per il clan dei Casalesi è un’accusa che sà di ridicolo come il bacio in bocca ad Andreotti che i cultori del pentitismo, e financo di pentiti Spatuzzatura che scioglievano bambini nell’acido, venivano magnificati a verità assolute, con i cinque stelle che correvano ai comizi di Di Pietro e company a far dono delle loro magliette propaganda.
      Nel caso Cosentino i radicali riscontrarono nell’ordinanza di custodia cautelare, un fumus persecutionis e la mancanza di fatti concreti specifici senza peraltro alcun riscontro obiettivo.

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  4. Caro Emilio, gli ignoranti sono a destra come a sinistra e al centro. Anche in questo caso, strumentalizzare l’ignoranza di una persona per diffamare un intero movimento politico credo sia sbagliato e stupido. Chiaramente non mi riferisco alla sua analisi che ho letto velocemente e di cui non ho argomenti per contestarla o confermarla. Mi riferisco piuttosto ai tanti inutili tifosi da stadio di serie B che sui social hanno già cominciato ad impazzare condividendo questo tuo articolo e utilizzando queste informazioni per diffamare il M5S di cui fin’ora abbiamo potuto apprezzare solo un encomiabile lavoro di opposizione, vera, dura ma certamente utile come non si è mai visto in Italia. Se saranno in grado di governare il Paese non lo so, certamente so che chi lo ha fatto negli ultimi anni ha pensato più agli interessi personali di pochi che al bene del Paese. Molto rispettosamente.
    Gianluca

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  5. Bla bla bla………i fatti sono chiari ed evidenti fate Politica solo per SOLDI e POTERE!!! E non venite a dire il contrario, le prove?? fate le finte opposizioni ma quando c’e’ da votare (finanziamento pubblico ai partiti) e spartizioni varie, siete tutti d’accordo!!!! Ma che scrivo a fare tanto trovate subito le ragioni dovute, dimenticando che fuori dai palazzi la gente muore di fame e qualcuno si toglie anche la VITA……. Ma a voi non ve ne Fotte niente

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  6. Egregio Dott. Quintieri, io in questo istante se potessi l’abbraccerei. Ma nello stesso tempo debbo muoverle un appunto, io non so se Lei ha il dispiacere di conoscere di persona il Senatore Santangelo. Bhe io ………….. mio malgrado si, non approfonditamente grazie a Dio, in quanto io Trapanese ed egli anche. Il mio appunto è questo qui: Lei esimio dott. Quintieri, con la sua tecnica ma chiara enunciazione del caso Cuffaro , che ha voluto spiegare al Senatore (come lo è diventato manco lui lo sa mi creda!!!!), ha solo sprecato il suo preziosissimo tempo. Dire che è di coccio è poco mi creda. Con stima la saluto.

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