“In questo momento il mio pensiero va in modo speciale a tutte le persone che patiscono la vulnerabilità di essere costretti a vivere in gruppo, case di riposo, caserme, in modo speciale vorrei menzionare le persone nelle carceri. Le carceri sovraffollate potrebbero diventare una tragedia”. È l’appello, forte, che ha lanciato Papa Francesco parlando a braccio al termine dell’Angelus odierno, ancora una volta trasmesso in streaming per l’emergenza Coronavirus.
Il Pontefice ha chiesto alle autorità “di essere sensibili e di prendere le misure necessarie per evitare tragedia future”, raccomandando quindi ai fedeli di non dimenticarsi “di pregare per me”.
Un discorso dai toni forti, quello di Bergoglio, che si è richiamato alla all’appello dei giorni scorsi del Segretario Generale delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo. “Mi associo a quanti hanno accolto questo appello e invito tutti a darvi seguito fermando ogni forma di ostilità bellica, favorendo la creazione di corridoi per l’aiuto umanitario, l’apertura alla diplomazia, l’attenzione a chi si trova in situazione di più grande vulnerabilità”, ha detto il Papa durante l’Angelus.
Il Riformista, 29 marzo 2020
Appello di Papa Francesco (clicca per vedere)