Paola, Espulsione revocata per due giovani detenuti albanesi. Radicali soddisfatti


“Dichiara non attuale la pericolosità sociale di Nikolli Lod e Nikolli Martin e dispone la revoca dell’ordinanza di applicazione nei confronti dei medesimi della misura di sicurezza della espulsione dal territorio dello Stato emessa il 16/02/2017.” Questa è quanto deciso dal Magistrato di Sorveglianza di Cosenza Paola Lucente, all’esito della Camera di Consiglio del 20/06/2017, in ordine alla richiesta avanzata il 24/05/2017 dall’Avvocato Sabrina Mannarino del Foro di Paola, in nome e per conto di Nikolli Lod e Nikolli Martin, due giovani detenuti di nazionalità albanese, attualmente ristretti nella Casa Circondariale di Paola per il reato di furto aggravato in concorso commesso in Ancona nel 2015, ai quali su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza era stata confermata la misura di sicurezza della espulsione dal territorio dello Stato, una volta terminata la pena il prossimo 16/07/2017, per la ritenuta attualità della loro pericolosità sociale.

Soddisfatti per l’esito del procedimento sono i Radicali Italiani che, durante una delle visite effettuate presso la Casa Circondariale di Paola guidate da Emilio Enzo Quintieri, avevano raccolto l’istanza dei due giovani albanesi e promesso il loro sostegno per valutare la possibilità di ottenere la revoca della misura di sicurezza dell’espulsione disposta dall’Ufficio di Sorveglianza di Cosenza, atteso che non erano “clandestini” come erroneamente ipotizzato, avevano tenuto sempre una condotta regolare inframuraria tanto da ottenere tutta la liberazione anticipata e col parere favorevole del Direttore dell’Istituto Caterina Arrotta, anche alcuni permessi premio presso la Casa di Accoglienza gestita da Padre Aurelio Marino, Cappellano della Casa Circondariale di Paola, senza mai incorrere in nessuna infrazione disciplinare o violazione delle prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria.

La Delegazione dei Radicali Italiani otteneva, come sempre, la disponibilità dello Studio Legale Mannarino, a patrocinare gratuitamente entrambi i detenuti stranieri innanzi alla Magistratura di Sorveglianza al fin di ottenere la revoca della misura di sicurezza della espulsione dal territorio dello Stato e, in subordine, la trasformazione della stessa con quella della libertà vigilata per il periodo minimo previsto dalla Legge, quest’ultima da eseguirsi presso le abitazioni dei loro familiari site in Montalto di Castro in Provincia di Viterbo ed a Cassano D’Adda in Provincia di Milano. L’Avvocato Mannarino, con articolate istanze, suffragate da documentazione, chiedeva in via principale la revoca dell’espulsione ritenendo che i due cugini Nikolli non fossero socialmente pericolosi ed in alternativa la libertà vigilata per un anno con la imposizione delle prescrizioni idonee ad evitare o limitare le occasioni di commissione di nuovi reati da parte degli stessi.

Il Giudice di Sorveglianza Lucente, premesso che la difesa ha dedotto nuovi elementi e circostanze oggetto di verifica istruttoria da parte della Polizia Giudiziaria, che militano per la rivalutazione e la revoca dell’ordinanza precedentemente adottata, poiché entrambi i condannati sono “delinquenti primari”, fruitori di permessi premio, positivamente gestiti ed hanno la comprovata presenza sul territorio nazionale di riferimenti logistici e di progettualità lavorative lecite idonee a supportare un’eventuale integrazione in Italia che rende inopportuna l’applicazione della misura di sicurezza ordinata in sentenza, in accoglimento delle istanze difensive, ha revocato la misura di sicurezza dell’espulsione dal territorio dello Stato, dichiarando cessata la pericolosità sociale degli stessi con la conseguenza che, una volta espiata la pena, potranno regolarmente restare in Italia.

L’espulsione al termine della pena, commenta il radicale Quintieri, era ingiusta poiché avrebbe posto nel nulla la funzione stessa della pena e del positivo trattamento rieducativo predisposto dall’Amministrazione Penitenziaria poiché, entrambi i cugini Nikolli, sarebbero stati privati di una concreta possibilità di reinserimento sociale in Italia, nonostante non vi fossero profili di pericolosità sociale muniti del requisito dell’attualità. Ringrazio l’Avvocato Sabrina Mannarino per la sua disponibilità ed il Magistrato di Sorveglianza Paola Lucente per la sensibilità dimostrata nel rivedere i provvedimenti precedentemente intrapresi.

Riforma legge sugli Stupefacenti, la proposta degli On. Bruno Bossio e Stumpo (Pd)


Cannabis legaleCannabis legale, un ulteriore prezioso contributo alla discussione parlamentare in materia di legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati e riforma del Testo Unico sugli Stupefacenti (D.P.R. n. 309/1990) da parte degli Onorevoli Enza Bruno Bossio e Nico Stumpo, Deputati del Partito Democratico eletti in Calabria. Rispetto alle altre iniziative legislative presentate in Parlamento, propone la riduzione del trattamento sanzionatorio (pene detentive e pecuniarie) – nello specifico la reclusione da 1 a 4 anni e della multa da euro 1.000 a euro 5.000 relativamente alle sostanze di cui alle tabelle I e III previste dall’articolo 14 c.d. “droghe pesanti” e la reclusione da 6 mesi a 3 anni e della multa da euro 500 a euro 2.500 relativamente alle sostanze di cui alle tabelle II e IV previste dal medesimo art. 14 c.d. “droghe leggere” – per i fatti di lieve entità (Art. 73 c. 5) a prescindere dal tipo di sostanza, ribadendo l’applicabilità della non punibilità per la particolare tenuità del fatto (Art. 131 bis cp) e della sospensione del processo con messa alla prova dell’imputato (Art. 168 bis cp).

L’atto di iniziativa parlamentare, abbinato a quello dell’Intergruppo Cannabis legale e ad altre proposte di legge, prevede espressamente la depenalizzazione dell’uso personale di gruppo degli stupefacenti (Art. 73 c. 7 ter); stabilisce la perentorietà del termine concesso al Prefetto (40 giorni) per l’adozione dei provvedimenti per gli illeciti amministrativi e la non applicabilità delle sanzioni, in automatico, a chi giustifichi di non aver potuto ottemperare a presentarsi al colloquio dal Prefetto (Art. 75 c. 4); abolisce completamente le misure di prevenzione (Art. 75 bis); propone l’abolizione completa delle pene accessorie, diverse dalla confisca, per i condannati al termine della pena detentiva (divieto di espatrio, revoca patente di guida, etc) in ossequio al principio costituzionale di finalizzazione rieducativa della pena (Art. 85); prevede la riforma della misura di sicurezza dell’espulsione dallo Stato nei confronti dello straniero condannato a pena espiata se risulti socialmente pericoloso all’esito di una procedura giurisdizionale camerale partecipata avanti al Magistrato di Sorveglianza e che la revoca della misura escluda o faccia cessare gli effetti di altre eventuali espulsioni amministrative. Viene, in sostanza, recepita l’indicazione della Corte Costituzionale circa la necessità di applicare la misura di sicurezza, al termine della pena, soltanto qualora il condannato sia concretamente ed attualmente socialmente pericoloso. Inoltre, ai commi successivi, è sancito che la revoca della misura pronunciata dal Giudice escluda o faccia cessare gli effetti di altri provvedimenti di espulsione di natura amministrativa e che dei provvedimenti adottati dalla Magistratura di Sorveglianza venga data immediata comunicazione, a cura della cancelleria, alla Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza competente (Art. 86).

Commissione Giustizia Camera DeputatiLa proposta dei Deputati Bruno Bossio e Stumpo, introduce il diritto di Sindacato Ispettivo di varie Autorità (Parlamentari, Consiglieri Regionali, Magistrati, etc.) e per i loro accompagnatori nelle Comunità Terapeutiche pubbliche e private convenzionate nonché la possibilità di accesso alle predette strutture, previa autorizzazione da parte dei Responsabili, dei Ministri del Culto cattolico e di altri Culti (Art. 135 bis). La proposta di legge AC 3447 del 24/11/2015 degli On. Enza Bruno Bossio e Nico Stumpo è stata assegnata alle Commissioni riunite Giustizia e Affari Sociali che si sono riunite giovedì 26 Novembre 2015 alle ore 16 presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati (Relatori On. Daniele Farina di Sel e Anna Margherita Miotto del Pd) per avviare l’esame in sede referente prima di approdare all’esame dell’Aula nel prossimo mese di dicembre, ove conclusi i lavori delle Commissioni Parlamentari.

Proposta di Legge n. 3447 On. Bruno Bossio e Stumpo (clicca per scaricare)

Resoconto Commissioni riunite Giustizia e Affari Sociali Camera dei Deputati del 26 Novembre 2015 (clicca per scaricare)