Ennesimo rimprovero all’Italia per quanto riguarda il sistema penitenziario e giudiziario, compresa la protezione dei diritti dei migranti. Questa volta è il turno dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, il quale senza mezzi termini dichiara attraverso l’esperto Mads Andenas: “Quando gli standard minimi non possono essere garantiti in altro modo, il rimedio è la scarcerazione”.
Il Gruppo di lavoro dell’Onu è giunto in Italia per monitorare le loro richieste fatte dopo la visita del 2008. “Per garantire il rispetto delle nonne sui diritti umani ora all’Italia è richiesta un’azione rapida e decisa – sottolinea Andenas – quindi chiediamo alle autorità italiane di dare seguito alle nostre raccomandazioni sul sovraffollamento e alla sentenza Torreggiarli della Corte europea dei diritti dell’uomo”.
La segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini – in sciopero della fame dal 30 giugno per chiedere a governo e parlamento risposte immediate sulle cure negate ai detenuti, per scongiurare le morti in carcere e anche sulla tortura del 41bis – denuncia che il rapporto dell’organismo dell’Onu è stato completamente censurato dai mezzi di informazione. E, insieme al leader radicale Marco Pannella – che da ieri ha intrapreso un digiuno totale della fame e della sete – si domanda se la censura non sia per caso determinata da qualche “manina super informata”, per non disturbare il, premier Renzi e il ministro della Giustizia Orlando.
Il Gruppo di esperti dell’Onu ha accolto con favore le recenti riforme per ridurre la durata delle pene, il sovraffollamento nelle carceri e il ricorso alla custodia cautelare. Secondo l’articolo 8 del Decreto Legge n. 92 del 2014 la custodia cautelare non può essere più applicata nei casi in cui il giudice ritenga che l’imputato, se riconosciuto colpevole, sarà condannato a meno di tre anni. “Questo limiterà il ricorso improprio alla custodia cautelare, usata come pena” osserva sempre Andenas, Ma per il gruppo di lavoro dell’Onu c’è ancora preoccupazione per l’elevato numero di detenuti in attesa di giudizio e resta la necessità di monitorare e contenere il ricorso sproporzionato alla custodia cautelare nel caso di cittadini stranieri e rom, anche minorenni. Per questo motivo l’esperto ha osservato che molte delle raccomandazioni contenute nella Lettera al Parlamento del Presidente Napolitano del 2013 sulla detenzione, comprese le proposte in materia di amnistia e provvedimenti di clemenza, sono oggi più urgenti che mai per garantire il rispetto del diritto internazionale.
Per quanto riguarda i diritti dei migranti, il Gruppo di lavoro ha accolto con favore la recente abolizione del reato di clandestinità, tuttavia ha notato con preoccupazione che quest’ultimo rimane sempre un illecito amministrativo. “Restiamo inoltre seriamente preoccupati per la durata della detenzione amministrativa (con un limite massimo stabilito per legge di 18 mesi) e per le condizioni di detenzione nei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie), ma siamo incoraggiati dalle recenti iniziative legislative per ridurre il periodo massimo di trattenimento a 12 mesi, o addirittura a se” riferisce Andenas.
Destano preoccupazione le segnalazioni relative a rimpatri sommari di individui, compresi minori non accompagnati e adulti richiedenti asilo: “Questi rimpatri sommari violano gli obblighi dell’Italia, derivanti dal diritto nazionale, europeo ed interazionale, di garantire una procedura di asilo equa ed evitare il respingimento, e il divieto di espulsione dei minori non accompagnati” sottolinea Andenas.
Il gruppo di lavoro dell’Onu ha poi osservato che il carcere duro del 41 bis non è stato ancora adeguato ai requisiti internazionali in materia di diritti umani. Pur accogliendo con favore la sentenza della Corte Costituzionale in materia di accesso alla difesa, gli esperti sì rammaricano che il governo non abbia ancora adottato alcuna misura per migliorare e accelerare il controllo giurisdizionale delle ordinanze che impongono o estendono questo regime detentivo. “Queste misure restrittive devono essere riesaminate periodicamente al fine di garantire la conformità con i principi di necessità e proporzionalità”, ha dichiarato sempre Andenas.
L’Altro commissariato dell’Onu esorta il Governo italiano ad istituire un’autorità nazionale indipendente per i diritti umani in conformità con i Princìpi di Parigi e ha inoltre incoraggiato la rapida approvazione del disegno di legge sul reato specifico di tortura. Il gruppo di lavoro promette di presentare una ulteriore relazione al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, con osservazioni e suggerimenti più dettagliati, augurandosi che il loro sguardo indipendente possa essere accolto come un contributo costruttivo ai processi politici, legislativi e giudiziari italiani.
Damiano Aliprandi
Il Garantista, 17 Luglio 2014