Corigliano Rossano, organizzato torneo di calcio a 7 tra detenuti con l’Associazione Italiana Arbitri di Rossano


Nella Casa di Reclusione di Rossano, sita nella Città di Corigliano Rossano, grazie ad un Protocollo di Intesa stipulato tra la Direzione dell’Istituto rappresentata dal Dirigente Penitenziario Dott.ssa Maria Luisa Mendicino e l’Associazione Italiana Arbitri, Sezione di Rossano, rappresentata dal Presidente Dott. Francesco Filomia, sarà realizzato un importante progetto, promosso dall’Amministrazione Penitenziaria, denominato “Un calcio … all’indifferenza”, basato sulla integrazione sportiva, e che darà vita ad un torneo di calcio a 7 tra i detenuti, formato da 6 squadre, tutte appartenenti, per ovvie ragioni, allo stesso circuito detentivo.

Oltre all’organizzazione del torneo di calcio, il progetto, prevede anche delle giornate formative sul Regolamento del Gioco Calcio, finalizzato alla diffusione della cultura del rispetto delle regole dei soggetti che si trovano in espiazione di pena. In tale ambito di attività sono previste una serie di iniziative che coinvolgono i detenuti in un percorso di sensibilizzazione alla cultura del rispetto delle regole, individuando un valido strumento per acquisire consapevolezza del dovere sociale e trasmettere alla comunità un messaggio di legalità e rispetto di norme e regole, imprescindibile e necessario per il percorso di reintegrazione sociale cui la pena deve tendere, in ossequio al dettato costituzionale.

La Sezione di Rossano dell’Associazione Italiana Arbitri, dimostratasi sensibile alla tematica, collaborerà con l’Amministrazione Penitenziaria per l’attuazione del progetto, sia assicurando, a titolo gratuito, la presenza dei propri Arbitri per dirigere tutte le partite di calcio del torneo di calcio a 7 che si disputeranno nel Campo Sportivo della Casa di Reclusione di Rossano, sia coordinando le giornate formative relative al Regolamento del Gioco Calcio.

Sono soddisfatto per questa ennesima iniziativa realizzata nella Casa di Reclusione di Rossano, dichiara Emilio Enzo Quintieri, già Consigliere Nazionale dei Radicali Italiani. Da diversi anni sto sollecitando l’Amministrazione Penitenziaria per il rifacimento del Campo Sportivo dell’Istituto ma, nonostante le rassicurazioni pervenute, non è stato fatto alcunché. Solo recentemente, a seguito della mia insistenza, per quanto mi è stato comunicato, la Direzione dell’Istituto, ha trasmesso alla Cassa delle Ammende del Ministero della Giustizia, per il tramite degli Uffici Superiori, un progetto per il rifacimento del terreno di gioco. Speriamo che tale progetto venga al più presto approvato e si proceda al miglioramento del campo sportivo come già fatto presso gli altri Istituti di Paola, Castrovillari e Cosenza.

Inclusione detenuti e sostegno vittime: Cassa Ammende finanzia progetti agli Enti Locali


Dieci milioni di euro a disposizione di Regioni e Province Autonome per la formazione professionale e l’inclusione sociale e lavorativa dei detenuti, adulti e giovani adulti, e ulteriori 500 mila euro destinati a enti pubblici territoriali per la realizzazione di programmi a sostegno delle vittime di reato, lo sviluppo della giustizia riparativa e la mediazione penale. È la somma che il Consiglio di amministrazione della Cassa delle Ammende ha deliberato di stanziare in attuazione dell’Accordo, stipulato nel luglio 2018, con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per la promozione condivisa di interventi in favore delle persone in esecuzione penale. L’iniziativa è frutto di una collaborazione con Regioni, Province Autonome, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

Le aree di intervento a cui dovranno tendere i progetti in favore della popolazione detenuta riguardano i percorsi di formazione professionale, di inclusione sociale o di inserimento lavorativo nonché gli interventi di assistenza in caso di soggetti con figli minori. Inoltre avranno accesso ai finanziamenti anche quelle proposte che riguarderanno lo sviluppo di servizi pubblici per il sostegno alle vittime di reati, per la giustizia riparativa e la mediazione penale.

A seguito di tale delibera e con una comunicazione diramata oggi, Cassa delle Ammende ha quindi invitato gli Enti Locali interessati a presentare, entro il prossimo 18 settembre, specifiche proposte progettuali della durata minima di 18 mesi, in accordo con i Provveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziaria e gli Uffici interdistrettuali dell’Esecuzione Penale Esterna, che abbiano come finalità una o più delle aree di intervento previste. Ogni proposta dovrà illustrare il fabbisogno dell’utenza del territorio e le azioni che si intendono realizzare per favorire l’inclusione sociale dei destinatari degli interventi.

I programmi ammessi al finanziamento saranno sottoposti a monitoraggio da parte delle Regioni e delle Province Autonome nonché alla valutazione della Cassa delle Ammende per la verifica dell’efficacia degli interventi realizzati.

Qualche settimana fa Cassa delle Ammende aveva comunicato di aver deliberato lo stanziamento di 200.000 euro all’anno per tre anni per finanziare i progetti di messa in sicurezza e riconversione digitale delle carte processuali.

Cassa delle Ammende – Invito a presentare proposte di intervento (clicca per scaricare)

Marco Belli

http://www.gnewsonline.it – 27 maggio 2019

Quintieri (Radicali) : Il Carcere di Locri è un modello per tutta la Calabria. Quasi tutti i detenuti impegnati in attività lavorative


Questa mattina, accompagnato dalla collega giurista Valentina Anna Moretti, ho effettuato una visita alla Casa Circondariale di Locri ed all’esito della stessa non posso far altro che ribadire il giudizio positivo già espresso negli anni passati. Locri è un modello per tutta la Calabria! Lo dice Emilio Enzo Quintieri, già Consigliere Nazionale di Radicali Italiani e candidato Garante Regionale dei Diritti dei Detenuti della Calabria.

La Delegazione visitante, autorizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, è stata ricevuta ed accompagnata negli spazi detentivi e nelle lavorazioni dal Direttore dell’Istituto Dott.ssa Patrizia Delfino e dal Comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria Commissario Capo Dott.ssa Giuseppina Crea.

Attualmente, nell’Istituto Penitenziario di Locri, che risale al 1862, a fronte di una capienza regolamentare di 89 posti, sono ristretti 101 detenuti, 23 dei quali stranieri, aventi le seguenti posizioni giuridiche: 11 imputati, 16 appellanti, 8 ricorrenti e 66 definitivi, tutti appartenenti al Circuito della Media Sicurezza. Tra i definitivi 5 sono in semilibertà ex Art. 50 O.P., alle dipendenze di datori di lavoro esterni. A 16 detenuti il Magistrato di Sorveglianza di Reggio Calabria Dott.ssa Daniela Tortorella, in occasione delle festività pasquali, ha concesso un permesso premio ex Art. 30 ter O.P. e agli altri 5 detenuti semiliberi, ha concesso la licenza premio ex Art. 52 O.P. Quasi la totalità dei detenuti ristretti a Locri è impegnata in attività lavorative, alle dirette dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria (54 su 61 definitivi). Una percentuale altissima rispetto agli altri Istituti Penitenziari della Calabria.

Altri 10 detenuti svolgono lavori di pubblica utilità ex Art. 20 ter O.P. di cui 7 all’interno dell’Istituto e 3 all’esterno, presso il Comune di Locri, la Diocesi di Locri ed il Tribunale di Locri. A breve, verrà sottoscritta dalla Direzione dell’Istituto altra convenzione con il Comune di Siderno, per l’impiego dei detenuti in progetti di pubblica utilità. Vi sono solo due detenuti con problematiche sanitarie: un tossicodipendente in terapia metadonica ed un sieropositivo; non sono presenti altri soggetti con patologie psichiatriche, con disabilità motorie o altre malattie come l’epatite b e c, la scabbia, la tubercolosi, etc. Non vi sono stati eventi critici negli ultimi tempi: nessun suicidio, nessun decesso, nessun atto di autolesionismo e nessuna aggressione nei confronti del personale che opera nell’Istituto. Per tale ragione anche le sanzioni disciplinari sono pressoché inesistenti.

L’Istituto, situato nel pieno centro cittadino, è composto da un unico padiglione, diviso in quattro sezioni oltre al reparto di transito destinato al Circuito Alta Sicurezza, ormai inutilizzato poiché i detenuti partecipano al processo in videoconferenza, ed al Reparto di Semilibertà. Le due sezioni, poste a piano terra, sono a custodia aperta con la sorveglianza dinamica; i 49 detenuti che sono presenti in tali sezioni, permangono per 10 ore fuori dalla camera di pernottamento usufruendo delle numerose attività trattamentali organizzate nell’Istituto. Nelle restanti sezioni, poste al primo piano, in cui sono presenti 47 detenuti, è ancora operativa la tradizionale e più rigorosa custodia chiusa, ma anche questi ultimi trascorrono 10 ore fuori dalle loro camere. Prossimamente, queste due Sezioni, potrebbero diventare a custodia aperta, qualora la Sezione di transito Alta Sicurezza, come detto inutilizzata, venga ristrutturata e diventi sezione destinata all’accoglienza dei “nuovi giunti” dalla libertà. Tale progettualità verrà presentata alla Cassa delle Ammende del Ministero della Giustizia che valuterà di finanziare i lavori di ristrutturazione.

Il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria, guidato dal Dirigente Generale Dott. Massimo Parisi, ha individuato la Casa Circondariale di Locri come Istituto destinato alla lavorazione del ferro e della ceramica. E’ presente altresì una falegnameria ma solo per soddisfare le esigenze interne. Sarà la Casa di Reclusione a Custodia Attenuata di Laureana di Borrello a provvedere alle lavorazioni del legno, per tutti gli altri stabilimenti penitenziari.  Attualmente è in costruzione, in economia e tramite manodopera detenuta, un laboratorio per la lavorazione del ferro che, oltre alle attrezzature già nella disponibilità dell’Istituto, riceverà tutti gli strumenti e le apparecchiature presenti ed inutilizzate nella Casa Circondariale di Crotone.

Grazie a dei progetti finanziati dalla Cassa delle Ammende “Colore dentro le mura” tutto l’Istituto, dai locali per lo svolgimento delle attività in comune alle camere di pernottamento, è stato completamente ritinteggiato ed allo stato si presenta in ottime condizioni. Inoltre, tutti gli ambienti che sono stati visitati, sono stati trovati in perfetto stato di igiene e pulizia, garantendo senza alcun dubbio elevati standard di vivibilità alla popolazione detenuta.  Sono presenti, altresì, due impianti sportivi, uno di calcio a cinque e l’altro di pallavolo, quotidianamente utilizzati, realizzati grazie ai finanziamenti concessi dalla Cassa delle Ammende. E’ presente ed attiva una palestra, dotata di ogni attrezzatura, a cui possono accedere tutti i detenuti. Nelle condizioni appena descritte, il Carcere di Locri, si pone come una struttura innovativa, dotata anche delle più moderne tecnologie necessarie a garantire la sicurezza, che corrisponde all’idea evoluta di esecuzione della pena, in linea con i lavori degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale e della recente Riforma Penitenziaria. Per quanto concerne l’assistenza sanitaria non sono stati riscontrati problemi degni di nota, fatta eccezione per l’assenza del Medico Cardiologo, che verrà rappresentata ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, centrale e periferica, ed alle altre Autorità competenti.

Nel Carcere di Locri in questi giorni è stata allestita una postazione per i colloqui familiari tramite videochiamata Skype, il cui servizio sarà ufficialmente operativo dal prossimo 1 maggio, per facilitare le relazioni familiari dei detenuti e garantire le loro esigenze affettive, nella massima sicurezza. Dal punto di vista giuridico, la videochiamata viene equiparata ai colloqui, anche per quanto riguarda autorizzazioni, durata e controllo. I detenuti, in linea generale, potranno fare fino a sei video-colloqui al mese per la durata massima di un’ora. Per quelli in attesa di giudizio sarà necessaria l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria. Prima di svolgere le videochiamate ai familiari, i detenuti dovranno presentare richiesta indicando l’indirizzo mail da contattare e allegando copia del certificato che attesta la relazione di convivenza o il grado di parentela. Il familiare o il convivente destinatario della chiamata dovrà, invece, assicurare (tramite autocertificazione) che parteciperanno al collegamento esclusivamente i soggetti indicati nella richiesta e autorizzati. Per il collegamento i detenuti saranno accompagnati in appositi locali degli istituti dove avranno a disposizione postazioni informatiche abilitate. Per assicurare, accanto alla riservatezza, anche condizioni di completa sicurezza, i colloqui si svolgeranno sempre sotto il controllo visivo del personale della Polizia Penitenziaria che da postazione remota potrà visualizzare le immagini che appaiono sul monitor del computer che sta utilizzando il detenuto. Nel caso di comportamenti non corretti del detenuto o dei familiari, il video collegamento verrà immediatamente interrotto con conseguente preclusione del servizio.

Delegazione di Radicali e Studenti dell’Unical in visita alla Casa Circondariale di Cosenza


Questa mattina una Delegazione di Radicali Italiani e di Studenti e Docenti del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria, autorizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, ha fatto visita presso la Casa Circondariale di Cosenza “Sergio Cosmai”.

Per il Movimento dei Radicali Italiani erano presenti Emilio Enzo Quintieri, recentemente eletto membro del Comitato Nazionale al XVI Congresso tenutosi a Roma, e Valentina Anna Moretti. Per l’Università della Calabria, il Prof. Mario Caterini ed il Prof. Sabato Romano, entrambi Docenti di Diritto Penale e per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria il Direttore dell’Istituto Filiberto Benevento, il Comandante di Reparto Facente Funzioni della Polizia Penitenziaria Ispettore Superiore Francesco Bufano, l’Assistente Capo della Polizia Penitenziaria Raffaele Granata ed i Funzionari Giuridico Pedagogici Maria Francesca Branca e Tiziana Giordano. Insieme a loro, erano presenti alla visita quindici Studenti del Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale.

Nell’Istituto Penitenziario di Cosenza, al momento della visita, vi erano 217 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 218 posti, 98 dei quali appartenenti al Circuito dell’Alta Sicurezza (As3). Vi erano, infine, 4 detenuti lavoranti secondo quanto previsto dall’Art. 21 dell’Ordinamento Penitenziario, 14 alle dirette dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria che svolgono lavori all’interno dell’Istituto, 3 condannati in regime di semilibertà e 14 tossicodipendenti.

La Delegazione visitante, dopo un breve colloquio con la Direzione nella Sala Cosmai, si è recata nella struttura detentiva ove ha visitato i locali adibiti allo svolgimento delle attività trattamentali (Teatro, Biblioteca, Aule Scolastiche, etc.), l’Area Sanitaria, l’Area Sicurezza (Ufficio Comando, Matricola, Laboratorio Dna, etc.) ed infine le Sezioni detentive dei Circuiti di Alta e Media Sicurezza, incontrando anche i detenuti ed interloquendo con gli stessi, senza rilevare criticità o disagi degni di nota.

Finalmente, dopo qualche anno di battaglia, siamo riusciti a far approvare definitivamente il Regolamento interno dell’Istituto da parte degli Uffici Superiori dell’Amministrazione Penitenziaria, afferma Emilio Enzo Quintieri, esponente dei Radicali Italiani. Ora chiederemo che venga diffuso in tutti i Reparti detentivi in modo tale che tutti i detenuti possano prendere conoscenza dei loro diritti e dei loro doveri. A breve verrà nuovamente indetta la gara di appalto per il rifacimento del Campo Sportivo e dell’Area Verde visto che quella che è stata bandita è andata deserta. Speriamo che, al più presto, vengano realizzati entrambi i progetti, da tempo approvati dalla Cassa delle Ammende del Ministero della Giustizia con un finanziamento di circa 100 mila euro. Inoltre, con viva soddisfazione, abbiamo appreso che, anche per i detenuti del Circuito dell’Alta Sicurezza, è stato possibile avviare un corso di istruzione secondaria superiore (Istituto Tecnico Commerciale), al quale hanno già aderito circa 30 persone. Tra le cose positive da segnalare, conclude Quintieri – l’istituendo Polo Universitario da realizzare presso la Casa Circondariale di Cosenza proprio in collaborazione con l’Università della Calabria che consentirebbe ai detenuti di poter iniziare e proseguire adeguatamente gli studi accademici.

Nei prossimi giorni, Radicali Italiani ed Unical, proseguiranno le visite agli altri Istituti Penitenziari della Provincia di Cosenza. Martedì 28 saranno alla Casa Circondariale di Paola, martedì 5 dicembre alla Casa di Reclusione di Rossano ed infine martedì 12 dicembre, ultima tappa, alla Casa Circondariale di Castrovillari. Complessivamente, circa 60 Studenti del Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale dell’Università della Calabria, faranno ingresso nelle Carceri, previamente autorizzati dal Consigliere Marco Del Gaudio, Vice Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Palmi, Radicali: Carcere in condizioni strutturali critiche. Lunedì visita al Penitenziario di Catanzaro


Le condizioni strutturali del Carcere di Palmi sono critiche ma a breve ci saranno dei miglioramenti. Lo dice Emilio Enzo Quintieri, già membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani che, nei giorni scorsi, unitamente a Valentina Anna Moretti, esponente dei Radicali Italiani, ha fatto visita alla Casa Circondariale di Palmi “Filippo Salsone”, entrambi autorizzati all’accesso in Istituto dai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia.

Ad accogliere la delegazione radicale, stante l’assenza del Direttore dell’Istituto Romolo Pani per motivi di salute, c’era il Commissario Capo Paolo Cugliari, Comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria, il Vice Ispettore Maurizio Tardio, Coordinatore della Sorveglianza Generale ed il Sovrintendente Massimo Ranieri che, dopo un breve colloquio, hanno accompagnato i visitatori all’interno della struttura detentiva.

Nell’Istituto di Palmi, al momento della visita, vi erano 163 detenuti, 13 dei quali stranieri, a fronte di una capienza regolamentare di 152 posti, dai quali però vanno sottratti 57 posti (68 detenuti in esubero), a causa della chiusura del primo piano del Reparto dell’Alta Sicurezza per lavori di ristrutturazione finalizzati al rifacimento dell’impianto tecnologico a servizio della centrale termica e propedeutico alla realizzazione delle docce all’interno delle camere di pernottamento ed all’abolizione degli illegali locali doccia in comune. Le persone detenute appartenenti al Circuito dell’Alta Sicurezza sono 109 mentre 54 sono quelli appartenenti al Circuito della Media Sicurezza, c.d. “comuni”. Relativamente alle caratteristiche della popolazione detenuta su 163 detenuti, 93 sono giudicabili, 35 appellanti, 14 ricorrenti e 21 definitivi. Vi sono, altresì, 2 detenuti lavoranti all’esterno ma all’interno dell’intercinta muraria secondo quanto previsto dall’Art. 21 dell’Ordinamento Penitenziario. Altri 30 detenuti, invece, lavorano all’interno dell’Istituto alle dirette dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria.

Fortunatamente, a differenza di altri Istituti Penitenziari della Calabria, nell’Istituto di Palmi, ormai da anni non vi sono “eventi critici” (decessi, suicidi, tentati suicidi, atti autolesionistici, risse, etc.) ed anche le sanzioni disciplinari sono ridotte ai minimi termini. Ciò conferma la professionalità di tutto il personale in servizio nella Casa Circondariale di Palmi, principalmente della Polizia Penitenziaria nonostante la carenza d’organico (96 unità presenti su 122, tante delle quali con oltre 25 anni di servizio effettivo) e dell’Area Giuridico Pedagogica (5 presenti su 5 previsti, di cui 4 a tempo pieno ed 1 in distacco presso la Casa Circondariale di Salerno) ed infine, più in generale, dell’Autorità Dirigente, molto sensibile ai problemi ed ai disagi, individuali e collettivi, delle persone ristrette. Buona anche la presenza della Società esterna: nell’Istituto fanno ingresso 36 volontari ex Art. 17 O.P. ed altri 11 volontari ex Art. 78 O.P.

Il Reparto Isolamento, situato in un corpo di fabbrica separato dagli altri ed inutilizzato da oltre 4 anni, a breve, grazie ad un progetto di 50.000 Euro, finanziato dalla Cassa delle Ammende del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, sarà ristrutturato ed all’interno dello stesso saranno realizzate 5 sale attrezzate per la videoconferenza, al fine di contenere i rischi e gli oneri attualmente sostenuti per le numerose traduzioni dei detenuti innanzi alle competenti Autorità Giudiziarie. Per quanto è dato sapere, al momento, la Casa Circondariale di Palmi dovrebbe essere uno dei pochi Istituti in Calabria in cui sarà possibile seguire i processi a distanza tramite il sistema di videoconferenza. Altre progettualità, presentate dalla Direzione dell’Istituto, sono state finanziate dalla Cassa delle Ammende (realizzazione di un impianto polivalente pallacanestro e pallavolo, adiacente al campo sportivo) ed altre sono in corso di valutazione (rifacimento facciate esterne e sostituzione degli infissi e reti metalliche).

La Delegazione di Radicali Italiani lunedì 25, nel pomeriggio, si recherà in visita alla Casa Circondariale di Catanzaro “Ugo Caridi”, diretta dal Dirigente Penitenziario Angela Paravati, ove nei giorni scorsi, è stato finalmente attivato il Servizio Multiprofessionale Integrato di Assistenza Intensiva (SAI), destinato all’assistenza sanitaria specialistica delle persone detenute provenienti sia dagli Istituti Penitenziari della Calabria che di altre Regioni d’Italia.

Ispezione dei Radicali nel Carcere di Cosenza: 286 detenuti per 218 posti. Affollamento del 131,19%


Delegazione CC CosenzaNella festività del Santo Natale, una delegazione dei Radicali Italiani, autorizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, si è recata presso la Casa Circondariale di Cosenza “Sergio Cosmai” diretta dal Direttore Filiberto Benevento per accertare le condizioni di detenzione dei detenuti ed anche quelle di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria.

La Delegazione visitante, composta da Emilio Enzo Quintieri, Valentina Moretti e Roberto Blasi Nevone, è stata ricevuta ed accompagnata nel giro ispettivo, dal Commissario Davide Pietro Romano, Comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria.

Attualmente, nello stabilimento penitenziario cosentino, a fronte di una capienza regolamentare di 218 posti, sono ristrette 286 persone detenute, 58 delle quali straniere. 3 sono i detenuti in semilibertà che, al momento della visita, erano in licenza premio, concessa dal Magistrato di Sorveglianza di Cosenza Paola Lucente. Ci sono 147 Poliziotti Penitenziari, 23 dei quali addetti al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti mentre la pianta organica ne prevede 165. Mancano 1 Commissario, 5 Ispettori e 13 Sovrintendenti. Carente anche i Funzionari della professionalità giuridico pedagogica. Dovrebbero esserci 6 Educatori ma ne sono effettivamente in servizio soltanto 4.

Ai detenuti dell’Alta e della Media Sicurezza, la Direzione dell’Istituto, ha concesso di trascorrere gran parte della giornata in “socialità” per pranzare insieme tra di loro in occasione del Natale. Tutto si è svolto secondo quanto stabilito, non ci sono stati problemi di alcun genere. Precedentemente, invece, vi erano stati dei “contrasti” tra la popolazione detenuta ed in particolare tra gli italiani ed i marocchini che hanno costretto il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Calabria ad intervenire, anche col trasferimento immediato di alcuni detenuti in altri stabilimenti calabresi (Paola, Rossano, etc.).

Nella Casa Circondariale di Cosenza, da poco tempo, grazie all’interessamento degli esponenti radicali Quintieri e Moretti, è stato aperto uno Sportello di Assistenza Fiscale e Patronato gestito da Confagricoltura Cosenza a disposizione dei detenuti, dei Poliziotti Penitenziari e delle rispettive famiglie e nei prossimi giorni, nell’ambito del progetto “Officina Mente e Corpo” verrà finalmente aperta e resa fruibile alla popolazione detenuta anche la palestra che sarà gestita dal Centro Sportivo Scorpion Health Club con la supervisione degli Istruttori Roberto Blasi Nevone e Francesco Iacucci. Per il 2017 il Centro Sportivo Scorpion Health Club ha regalato 200 tessere Acsi sport alla Casa Circondariale di Cosenza che prevedono anche la copertura assicurativa per i detenuti durante l’esercizio dell’attività sportiva.

A breve, dovrebbero partire, anche i lavori di rifacimento dell’area verde esterna per i colloqui con i bambini nonché il rifacimento del campo sportivo che sarà sostituito da due campi di calcetto con una pista di atletica leggera, progetti presentati dalla Direzione ed entrambi finanziati con i fondi della Cassa delle Ammende del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia.

Napoli, 15 milioni di euro in arrivo per la ristrutturazione del Carcere di Poggioreale


penitenziaria poggiorealeSuperati gli ultimi ostacoli burocratici, Poggioreale si prepara ad una serie di interventi di ristrutturazione. Circa 15 milioni di euro, stanziati tra le pieghe di bilancio dell’ex commissario straordinario per le infrastrutture carcerarie, saranno destinati al restyling delle 2 cucine (prevista anche la costruzione di una terza) e di 3 padiglioni. Venezia, Italia, i più malmessi, e Napoli i reparti primi nella lista dei lavori, a cui seguirà il Salerno nel caso di disponibilità economica. Impegnata già la spesa ed acquisiti i progetti tecnici, sarà ora il Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche ad indire la gara di appalto entro la fine dell’anno.

A breve, invece, grazie ai fondi della Cassa delle ammende del Dap, dopo l’approvazione di 4 progetti da 50mila euro ciascuno, aprirà il cantiere nel padiglione Roma che vedrà impegnati come lavoranti gli stessi detenuti. È così che Poggioreale cerca di adeguare le celle agli standard di legge, dopo che la commissione dei parlamentari europei, a marzo 2014, lo definì carcere vecchio in pessime condizioni detentive. Giudizio severo che portò al trasferimento dell’allora direttrice Teresa Abate, il cui ricorso per il reintegro è stato definitivamente bocciato dal Tar il 18 febbraio scorso. Ma Poggioreale, con i suoi attuali 1890 detenuti su una capienza regolamentare di 1400, resta il “mostro di pietra”, come viene definito in una lettera inviata qualche giorno fa da alcuni detenuti a Pietro Ioia, presidente dell’associazione “Ex don”, da anni difensore dei loro diritti dietro e oltre le sbarre. «Molto è cambiato – scrivono -, oggi abbiamo la possibilità di incontrare i nostri familiari in ambienti molto più umani. Anche l’attesa si è ridotta al minimo necessario. Ma tanto c’è ancora da fare». E continuano: «Ci sono alcuni padiglioni senza riscaldamento, dove non va lo scarico per il water e usiamo il secchio. Siamo privi di farmaci, anche quelli primari, si va avanti con la miracolosa pillola di Padre Pio, le visite esterne sono un miraggio. Infine la problematica del sopravvitto, subiamo la dittatura della ditta che con prezzi maggiorati ci rifornisce con prodotti di terza scelta».

Claudia Procentese

Il Mattino, 13 Marzo 2016