Gli studi universitari nel Carcere di Rossano: antidoto eccezionale contro la recidivanza criminale


Di carcere si parla poco e, quando se ne parla, gli aspetti che conquistano l’attenzione dell’opinione pubblica sono quelli che fanno notizia, come i suicidi, le evasioni o le aggressioni al personale penitenziario.

Tutto il resto, soprattutto le tante attività che tra mille difficoltà burocratiche vengono realizzate negli Istituti Penitenziari, passa inosservato. Ecco perché voglio informare la comunità esterna di quel che accade all’interno delle nostre Carceri.

Presso la Casa di Reclusione di Rossano, da tempo, è attivo il Polo Universitario Penitenziario e, di recente, è stato ulteriormente potenziato con nuovi spazi, atti a soddisfare le esigenze di studio degli studenti detenuti.

Nei giorni scorsi alcuni studenti detenuti appartenenti al Circuito dell’Alta Sicurezza (qualcuno di loro anche condannato all’ergastolo ostativo), iscritti all’Università della Calabria, hanno sostenuto, con esito estremamente positivo, l’esame di sociologia del territorio del corso di Laurea in Servizio Sociale con il Prof. Antonino Campenní.

Questi sono i loro nominativi con i voti, altissimi, che gli sono stati riconosciuti:

1) Gaspare Trigona: 30/30
2) Francesco Spampinato : 30/30
3) Rosario Pafumi : 30/30
4) Giuseppe Conticelli : 30/30
5) Wiredu Donkor : 30/30

Sono voti altissimi, tutti strameritati, anche perché in carcere, per una serie infinita di motivi che non sto qui ad elencare, non è facile studiare. Il prossimo esame che dovranno sostenere sarà quello di “istituzioni di diritto privato” con il Prof. Pasquale Laghi.

Questi studenti detenuti sono seguiti anche da una tutor che è la Prof.ssa Maria Valente, Docente dell’Istituto di Istruzione Superiore “Ettore Majorana” di Corigliano Rossano, che intendo pubblicamente ringraziare per il continuo impegno e sostegno attivo, gratuito e volontario, posto in essere nella Casa di Reclusione di Rossano, volto a favorire il recupero ed il reinserimento sociale dei detenuti, con lo strumento fondamentale dell’istruzione e della cultura.

Un ulteriore pubblico ringraziamento va all’Amministrazione Penitenziaria ed all’Università della Calabria auspicando che la collaborazione che hanno intrapreso, continui sempre di più, poiché l’istruzione è dovunque importante per tutti ma soprattutto in carcere perché costituisce un antidoto eccezionale contro la recidivanza criminale.

Emilio Enzo Quintieri

già Consigliere Nazionale Radicali Italiani

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