Ritengo doveroso esprimere la mia solidarietà al Direttore della Casa Circondariale Femminile di Roma Rebibbia Ida Del Grosso, al suo Vice Gabriella Pedote ed al Vice Comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria Antonella Proietti. Il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini, su disposizione del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha disposto la loro sospensione dal servizio a seguito della tragedia avvenuta ieri nella Sezione Nido del Carcere Femminile di Rebibbia.
Non comprendo per quali ragioni siano stati intrapresi questi provvedimenti atteso che, per quanto accaduto, non vi sono responsabilità né da parte dei Dirigenti Penitenziari né da parte del Funzionario del Corpo di Polizia Penitenziaria. Non sono stati loro ad applicare la custodia cautelare in carcere ad Alice Sebesta ed a consentirgli di tenere con sé anche i suoi due piccoli figli, Faith di appena 6 mesi, morta sul colpo, e Divine di 1 anno e 7 mesi, per il quale i sanitari hanno decretato la morte celebrale. Non è colpa loro se nella Città di Roma e dintorni non esista un Istituto a custodia attenuata per detenute madri (Icam). Per la mancata realizzazione di queste strutture sono responsabili, in maniera esclusiva, il Ministero della Giustizia ed il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Non il personale penitenziario che opera negli Istituti che, ogni giorno, nonostante le numerose difficoltà e spesso anche con enormi sacrifici personali, cerca di assolvere il proprio mandato, nel migliore dei modi, per assicurare un trattamento conforme al senso di umanità, come prevede la Costituzione e la Legge Penitenziaria. Inoltre il personale sospeso dal servizio non poteva immaginare che la detenuta, appena rientrata dal cortile, anziché allattare i suoi figli, li avrebbe lanciati dalle scale atteso che in tutto il periodo trascorso in Istituto non aveva dato alcun segno di squilibrio o altro disturbo psichico. L’unica insofferenza mostrata riguardava la convivenza con le altre detenute di etnia rom.
Mi auguro che i provvedimenti di sospensione dal servizio, assolutamente ingiusti e fuori luogo, vengano subito revocati con le dovute scuse, da parte del Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e da parte del Ministro della Giustizia, al Direttore, al Vice Direttore ed al Vice Comandante della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale Femminile di Roma Rebibbia.
Emilio Enzo Quintieri
Comitato Nazionale Radicali Italiani