Giustizia, Bruno Bossio (Pd) : Tribunali dei Minori si occupino dei figli dei detenuti


On. Enza Bruno BossioUna proposta di legge che preveda l’obbligo di avviso ai Tribunali per i minori in caso di arresto, fermo, custodia cautelare o esecuzione di pena per condanna definitiva disposti nei confronti di soggetti che abbiano figli di età inferiore ai diciotto anni, per evitare altre tragedie come quella del piccolo Cocò, il bimbo di 3 anni ucciso e bruciato in Calabria insieme al nonno e alla sua compagna. È quanto ha annunciato nei giorni scorsi, nel corso del convegno “Indottrinamento mafioso e responsabilità genitoriale” al Senato della Repubblica, la deputata Enza Bruno Bossio del Partito Democratico, membro della Commissione Bicamerale Antimafia.

“Questa proposta di legge – ha detto nel suo intervento l’Onorevole Bruno Bossio – è il frutto delle audizioni svoltesi durante la visita della Commissione antimafia in Calabria lo scorso 26 e 27 ottobre. In quella occasione, riflettendo sulla tragedia del piccolo Cocò, assassinato a Cassano Ionio insieme al nonno in un agguato di mafia, è stato denunciato un grave vuoto normativo. Allo stato attuale, infatti, qualora uno dei due genitori di figli minori d’età sia detenuto, nessun obbligo di informazione è previsto all’autorità giudiziaria minorile e ciò impedisce alla stessa di poter intervenire tempestivamente a tutela di minori i quali si trovano a correre un duplice rischio: o essere allontanati dal contesto familiare in via d’urgenza dagli operatori dei servizi senza il vaglio della magistratura, oppure essere lasciati senza alcun intervento utile in contesti potenzialmente pregiudizievoli per la loro incolumità psico-fisica. Nello stesso tempo nessun obbligo è fissato ai servizi sociali dei comuni che sono chiamati a gestire i minori che si trovino in queste condizioni”.

“Quanto è accaduto al piccolo Cocò – ha concluso la deputata Enza Bruno Bossio – affidato al nonno affiliato ad una organizzazione criminale e che lo ha esposto al rischio che ne ha causato la morte, costituisce un caso emblematico. Quella morte probabilmente si sarebbe potuta evitare se il Tribunale dei minori fosse stato messo in condizione di intervenire”.

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