Gulotta : io, in cella 22 anni da innocente, non sono fiducioso sulla responsabilità civile


Giuseppe GulottaSono 39 anni che lo Stato Italiano mi ha distrutto e cancellato, me e la mia famiglia, con un’accusa falsa e infamante. Non avevo fatto niente e mi hanno rinchiuso in galera per 22 anni, e nel frattempo mi hanno portato via mio figlio che non ho visto crescere: non l’ho potuto rincuorare nei momenti difficili della sua vita, non l’ho potuto accompagnare a scuola, sostenere mentre la gente lo additava come figlio di un assassino; ogni volta che lo guardo negli occhi piango un dolore immenso che non si può raccontare.

Mi sembra tutto così grave, eppure a distanza di tre anni dalla mia assoluzione definitiva, altri anni persi, sono ancora una volta davanti ad altri giudici, affidato all’ennesima valutazione (questa volta devono decidere quanto vate la mia vita spezzata) e mi domando quando finirà il mio calvario, Nel mentre, ho letto della riforma della legge sulla responsabilità civile dei giudici, ferma però, mi par di capire, la responsabilità indiretta.

In sostanza, paga lo Stato in caso di errore. Per il cittadino sarà impossibile rivalersi direttamente sul giudice ritenuto responsabile di un errore di giudizio anche gravissimo: dovrà sempre ricorrere allo Stato. Lo Stato poi in presenza di determinati presupposti potrà rivalersi col giudice stesso. Di buono c’è che, rispetto al passato, dicono che le possibilità di presentare ricorso per il cittadino siano più ampie. Chissà. Spero non mi biasimerete, però, se non sono fiducioso.

Giuseppe Gulotta (arrestato nel 1976 per un duplice omicidio non commesso)

Panorama, 5 marzo 2015

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