A ottobre era stato disposto il ricovero ospedaliero, ma il provvedimento non è mai stato eseguito. Il diritto alla salute deve essere garantito. Anche se chi sta male e un detenuto. Nel caso di Ciro Mauriello, indicato dalla Antimafia come esponente di spicco degli Amato-Pagano e attualmente sotto processo per duplice omicidio, questo diritto è stato violato.
Lo gridano forte i parenti di Mauriello e il suo legale. Ma lo grida forte anche la dodicesima Sezione penale del Tribunale di Napoli (presidente Luigi Esposito) che in un duro provvedimento ha disposto l’apertura di un’indagine penale per verificare se ci siano state responsabilità nelle mancate cure che vanno assicurate al 47enne di Melito.
Accogliendo un’istanza dell’avvocato Maria Grazia Padula, che dallo scorso ottobre sta lottando affinché Mauriello venga trasferito in ospedale (in stato di arresto) come disposto ad ottobre, i giudici hanno rinnovato l’immediato ricovero del detenuto, ed hanno trasmesso gli alti in procura affinché vengano avviali degli accertamenti sull’amministrazione sanitaria del carcere di Secondigliano dove il detenuto è ristretto e sul II Policlinico dì Napoli, che da quattro mesi non apre le porte della struttura a Ciro Mauriello. La storia è semplice: il 24 ottobre i giudici della dodicesima sezione penale del Tribunale del Riesame di Napoli dispongono gli arresti ospedalieri per Mauriello. riconoscendo – sulla scorta di una copiosi documentazione medica -che il 47eene necessità di cure che il carcere di Secondigliano non era in grado di assicurargli. Quel provvedimento. tuttavia, non è mai stato eseguilo. Di qui una dura battaglia dell’avvocato Maria Grazia Padula che presenta numerosi solleciti affinché il suo assistito venga trasferito in ospedale. Nessuno però sembra ascoltare le pretese, legittime. del legale. Neppure i giudici della Corte d’Assise di Napoli, dinanzi ai quali Mauriello e imputalo per il duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno si mostrano sensibili alla situazione del detenuto: il 3 dicembre. infatti, rigettano una nuova istanza della difesa di concedere gli arresti ospedalieri all’affiliato agli Amato-Pagano.
A fronte del “no” della Corte l’avvocato Padula presenta ricorso al Riesame ed espone, dinanzi alla dodicesima sezione penale le difficoltà nell’applicazione di un provvedimento chiaro e perentorio. Si arriva cosi al 28 gennaio, quando il Riesame – il caso vuole che sia la stessa sezione cha già il 24 ottobre si era pronunciala sulla storia di Mannello – suona la sveglia e ribadisce il concetto già espresso quattro mesi fa: “Si dispone l’immediato ricovero provvisorio di Ciro Mauriello, fermo restando il presidio cautelare carcerario in atto, presso il II Policlinico di Napoli, ai fini delio stretto monitoraggi dei valori pressori da parte dei sanitari del relativo Centro per l’ipertensione, ove verranno effettuati approfondimenti diagnostici ed eventuali modifiche terapeutiche e verrà valutata l’opportunità di sottoporre l’imputato a denegazione renale”.
Ma nel provvedimento firmato dal presidente Luigi Esposito e dai giudici a latere Stefania Amodeo e Daria Valletta c’è di più: c’è spazio per un intervento a gamba tesa nei confronti di chi sino ad oggi non ha ottemperato ad un procedimento dell’autorità giudiziaria. venendo così meno all’obbligo di rispettare il diritto alla salute di un cittadino. anche se questi è detenuto. “Si dispone – scrive il Riesame – la trasmissione degli atti al pm per le sue valutazioni in ordine ad eventuali responsabilità penali connesse alla mancata attuazione del ricovero disposto con provvedimento emesso da questo Tribunale il 24 ottobre”. Chissà se adesso Mauriello riuscirà a beneficiare delle cure di cui necessita.
Manuela Galletta
Cronache di Napoli, 7 febbraio 2015