Per Fabio Ferrara (i tanti Fabio Ferrara) nessuna slide, presidente Renzi, ministro Orlando ?


Centro Penitenziario SecondiglianoCi sono storie emblematiche, che fanno pensare e dicono più di cento discorsi, di mille twitter, di “farò” e “prometto di fare” in uno, dieci, cento, mille giorni. Storie come quella di un detenuto nel carcere di Napoli Secondigliano. Questo detenuto è doppiamente prigioniero: in cella, e su una sedia a rotelle. Ha uno spazio vitale ridotto, per muoversi si affida ad altri detenuti, a causa delle numerose barriere architettoniche che ci sono in carcere; in ogni carcere. Da sei mesi questo detenuto chiede di essere operato, è in sciopero della fame da dieci giorni.

 

Questo detenuto che rivendica in questo modo nonviolento un suo sacrosanto diritto, quello della salute, che lo stato ha il dovere di tutelare proprio perché lo ha privato della libertà, si chiama Fabio Ferrara.

Ferrara è sulla sedia a rotelle da diversi anni; è rimasto ferito gravemente al momento dell’arresto per concorso in tentata rapina; sei giorni di coma, poi si è risvegliato, ma da quel momento è rimasto immobilizzato. Si trova in una stanza dell’infermeria del carcere. Una stanza adatta per una sola persona, sono in due: lui in carrozzina e l’altro detenuto che lo aiuta a lavarsi, a muoversi, le funzioni più elementari. E’ difficilissima ogni azione quotidiana, anche essere lavato è un’impresa: bisogna salire e scendere le scale, non è in grado di uscire dalla cella autonomamente: deve essere trasportato in braccio poiché ci sono molte scale: anche per accedere ai colloqui o andare in bagno. Lo aiutano altri detenuti, racconta la moglie Anna Belladonna, se non fosse così, “non potrebbe fare nulla, resterebbe imprigionato in uno spazio che è di tre metri quadri scarso.

“Una condizione disumana”, la definisce Luigi Mazzotta, dell’associazione Radicali Per La Grande Napoli, che ha visitato il carcere di Secondigliano insieme al senatore Luigi Compagna. “Ferrara deve essere operato alla vescica, e attende questo ricovero da oltre sei mesi”. Sono state presentate due istanze per il differimento della pena. Il magistrato di sorveglianza, però, ha rigettato l’istanza in quanto non sussisterebbe “un serio pericolo per la vita o la probabilità di altre rilevanti conseguenze dannose”. Il detenuto, insomma, può essere curato in carcere.

Intanto, il ricovero non arriva, la fisioterapia di cui avrebbe bisogno neanche. Nessuna slide, su vicende come questo né da parte di Renzi, né da parte del ministro Orlando. Buona giornata; e buona fortuna.

Valter Vecellio

Notizie Radicali 03 Settembre 2014

 

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