Vercelli, Condannati l’ex Direttore del Carcere ed altri tre ex Agenti di Polizia Penitenziaria


Casa Circondariale di VercelliL’ex Direttore della Casa Circondariale di Vercelli e tre ex Agenti della Polizia Penitenziaria sono stati condannati oggi per una vicenda legata al sequestro di un cellulare appartenente a un detenuto.

Ad Antonino Raineri, l’ex Direttore, il Giudice Monocratico del Tribunale Ordinario di Vercelli Marco Dovesi, dopo oltre due ore di Camera di Consiglio, ha inflitto 1 anno e 6 mesi di reclusione, oltre al risarcimento delle spese procedurali perché ritenuto colpevole del reato di peculato: aveva sequestrato il telefonino di un detenuto e invece di consegnarlo alla Procura della Repubblica lo aveva tenuto in cassaforte; inoltre, per le pressioni esercitate su un’Ispettrice di Polizia Penitenziaria, era accusato di lesioni. Per quest’ultima vicenda inizialmente l’imputazione era di maltrattamenti, reato poi derubricato. E’ stato assolto, invece, dall’imputazione di abuso d’ufficio. Raineri, infatti, era accusato anche di avere sottratto del cibo dalla dispensa del carcere. Per lui il Pubblico Ministero Pier Luigi Pianta aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione.

Sempre per peculato (si sarebbero impossessati di generi alimentari destinati alla mensa del carcere) sono stati condannati tre ex Agenti della Polizia Penitenziaria in servizio presso il Carcere di Vercelli: Davide Straullu, Alberto Pili, entrambi a 2 anni con la condizionale, mentre 1 anno e 4 mesi è stato inflitto a Mario Corvino. Per Straullo il Pm aveva chiesto 2 anni, per Pili 2 anni e 6 mesi e per Corvino 3 anni di reclusione. Altri due Agenti imputati, Robertino Pisanu e Filippo Calandra, sono stati assolti. Per questi ultimi la pubblica accusa aveva chiesto, rispettivamente, 2 anni e 3 mesi e 2 anni di reclusione.

Tutti gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Roberto Rossi e Roberto Scheda. «Siamo soddisfatti di come l’impalcatura dell’accusa sia stata disattesa – ha commentato Roberto Scheda, che insieme con Roberto Rossi ha difeso gli imputati – per le altre condanne ricorreremo in Appello».

Durante la requisitoria, il Sostituto Procuratore della Repubblica Pianta ha ricostruito il “sistema” che esisteva all’interno del Carcere Biliemme, in cui i detenuti si lamentavano per la scarsità di cibo, ma dove esisteva un deposito attiguo alla cucina pieno di scatolame, confezioni di latte, tonno e pane. Un magazzino definito dal pm “improprio”, mai autorizzato, ma del quale Raineri ne era a conoscenza.

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