Il problema non credo sia quello delle “scuse” di Diego Marmo alla famiglia di Enzo Tortora, che sono sempre gradite anche se arrivano con decenni di ritardo.
Il problema vero è che le migliaia e migliaia di magistrati italiani accettino tutti – anche la maggioranza silenziosa di magistrati integerrimi e professionalmente preparatissimi – di farsi rappresentare dal partito dell’ANM che esclude a priori qualsiasi tentativo di riforma della giustizia.
Si pensi proprio alla battaglia di Tortora e dei Radicali sulla responsabilità civile dei magistrati. La corporazione della magistratura associata ha fatto in modo di vanificare quel referendum del 1987 e, in 27 anni, solo 4 magistrati hanno pagato per i loro gravi errori. 4 in 27 anni significa “zero”.
Tutti possiamo fare errori gravi o gravissimi, ma se esercitiamo un potere e dai nostri errori dipende la vita o la morte di altri esseri umani, dovremmo essere noi stessi a chiedere quei “paletti”, quelle “regole” che ci impediscano di male-agire rovinando l’esistenza di altri esseri umani.
In Italia queste regole, questi “paletti” non solo non ci sono, ma c’è il loro contrario, ci sono i privilegi.
Vinci un concorso in magistratura e la tua carriera, il tuo stipendio, la tua liquidazione e la tua pensione saranno assicurati al massimo livello. Per iniziativa del CSM, i nostri magistrati non sono soggetti a reali, selettive valutazioni di professionalità.
Rita Bernardini, Segretario Nazionale Radicali Italiani
Italia24 News, 27 Giugno 2014