Cara Radiocarcere,
ho 33 anni e sono in carcere da quasi 7 mesi per un reato commesso nel 2000, ovvero 14 anni fa quando avevo solo 19 anni. Un reato legato alla droga… un errore di gioventù.
Ricordo che allora feci un anno di misura cautelare in carcere e poi fui scarcerato per scadenza dei termini e ora dopo 14 anni ecco che la giustizia mi rovina la vita e mi porta in carcere per pagare un reato commesso tanti anni fa quando ero un’altra persona.
Sia chiaro io non dico di essere innocente! Dico solo che quel reato, quello sbaglio avrei dovuto pagarlo subito e non ora che mi sono rifatto una vita.
Ed infatti, in questi 14 anni, ho messo la testa a posto, ho trovato un regolare lavoro, mi sono sposato e ho avuto due bambini. Insomma facevo una vita normale, fino a quando questa giustizia tardiva mi ha fatto perdere tutto!
Ora, a distanza di 14 anni, devo scontare una pena di un anno e sei mesi (di cui sette mesi già passai in carcere) e ti confesso che sono distrutto anche perché non saprò se, una volta libero, riuscirò di nuovo a ricostruirmi una vita.
Ma domando: si può chiamare questa giustizia?
Infine ci tenevo a dirti che essere ristretti nel carcere San Michele di Alessadria è come smettere di esistere in quanto qui siamo privati di tutto.
Pensa infatti che ci fanno vivere come degli animali, costretti a restare chiusi in 2 persone all’interno di una cella di 6 mq e, se si toglie il mobilio, ci restano solo 60 cm a testa per vivere altro che 3 mq! Ciao e grazie.
Radio carcere è una rubrica di informazione su processo penale e detenzione che va in onda su Radio Radicale il martedì alle 21 e il giovedì alle 19.45 a cura di Riccardo Arena
Il Garantista, 20 Giugno 2014