Corruzione legata ad appalti per lavori di ristrutturazione in alcuni carceri. E’ questa l’accusa formulata dalla Procura di Roma nei confronti di nove persone e che ha portato a perquisizioni da parte del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). Tra le persone coinvolte c’è il commissario straordinario al piano carceri Angelo Sinesio, accusato di falso e abuso d’ufficio: i pm ritengono che nell’assegnazione delle gare d’appalto Sinesio abbia compiuto irregolarità anticipando le gare stesse e impedendo che a queste potessero partecipare altre ditte oltre a quelle prescelte. Un’altra contestazione è quella d’aver fatto in modo che il valore delle gare non superasse i 5 mln di euro. In tal modo attraverso questo limite fu possibile superare la normativa europea che consente così di affidare i lavori a più di un’impresa. A carico di Sinesio è ipotizzato anche il reato di falso perché avrebbe ‘truccato’ le carte rispetto a un decreto per rifunzionalizzazione del carcere di Arghillà a Reggio Calabria.
Le indagini, coordinate dai pm Paolo Ielo e Mario Palazzi, si concentrano, in particolare, ad accertare eventuali illeciti nel lavori effettuati presso le carceri di Voghera, Lodi e Frosinone.
Le indagini sono partite da un dossier firmato da Alfonso Sabella, già pm antimafia a Palermo e funzionario al ministero della Giustizia, che contestò il piano carceri, presentato da Sinesio alla Camera il 21 novembre 2013, parlando di anomalie, costi gonfiati e dati alterati. La parte dell’inchiesta legata all’ipotesi di corruzione è invece legata a un esposto-denuncia del ministro della Giustizia Andrea Orlando.
In merito al dossier di Alfonso Sabella, il commissario straordinario Angelo Sinesio, sarebbe accusato anche di diffamazione in relazione a quanto dichiarato nell’audizione dell’ottobre 2013 davanti alla commissione Giustizia della Camera durante la quale presentò il piano. In quell’occasione, questa la contestazione, Sinesio avrebbe accusato “ingiustamente di incapacità ed inefficienza Alfonso Sabella”, all’epoca direttore generale delle risorse materiali al Dap. Sinesio avrebbe anche fornito “dati non veritieri, così da offendere” la reputazione dell’ex magistrato.
La Repubblica, 20 Giugno 2014