Volge al termine il processo penale che vede, ancora una volta, sul banco degli imputati l’ecologista radicale Emilio Quintieri con l’accusa di aver calunniato il Sindaco del Comune di Cetraro Giuseppe Aieta. Un reato grave quello di cui all’Art. 368 del Codice Penale che prevede la condanna alla reclusione da 2 a 6 anni. I fatti si riferiscono all’estate del 2007 quando l’ex Consigliere Nazionale dei Vas presentò una denuncia alla Procura della Repubblica di Paola contro il primo cittadino cetrarese ritenendolo colpevole di “condotta omissiva” per non avergli fornito risposta ad un atto di diffida relativo alla vendita dei prodotti della pesca e per la mancata regolamentazione di tale attività in tutto il territorio comunale come espressamente richiesto.
Per il Sindaco tutto si risolse positivamente con l’archiviazione della denuncia su richiesta del Pubblico Ministero Eugenio Facciolla che la ritenne infondata. Quintieri, invece, venne iscritto nel Registro degli Indagati perché ritenuto responsabile di calunnia ai danni del Sindaco ed all’esito delle Indagini Preliminari il Sostituto Procuratore chiese ed ottenne il suo rinvio a giudizio dinanzi al Giudice Monocratico del Tribunale di Paola.
Dopo circa 7 anni, anche grazie anche alle continue sollecitazioni di Quintieri, difeso di fiducia dall’Avvocato Sabrina Mannarino del Foro di Paola, si è giunti alla fine. Nella scorsa Udienza, tenutasi venerdì scorso, l’imputato ha espresso nuovamente il consenso al Giudice Monocratico Antonietta Dodaro per non rinnovare l’istruttoria dibattimentale ed ha persino rinunciato a far sentire tutti gli altri testimoni a discarico che erano stati ammessi (Militari dei Nas di Cosenza e della Guardia Costiera di Cetraro, Medici Veterinari dell’Azienda Sanitaria Provinciale, Pescatori, Politici, etc.). Il tutto, per evitare di allungare ulteriormente i tempi, visto che la prescrizione è imminente (mancano solo 6 mesi) e Quintieri desidera un assoluzione con formula ampia perché si ritiene non colpevole del reato ascrittogli.
Durante il dibattimento, su richiesta del Pm, sono stati sentiti alcuni Ufficiali di Polizia Giudiziaria ed il Sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta mentre su richiesta della difesa sono stati escussi il Coordinatore Regionale dei Vas Calabria Carmine Quintiero e l’Ispettore Capo del Corpo Forestale dello Stato Romeo Borgia. Nel giudizio si è costituito parte civile il Comune di Cetraro, rappresentato e difeso dall’Avvocato Maria Teresa Iannuzzi del Foro di Paola, che ha chiesto all’ambientalista un risarcimento per danni morali quantificato, per il momento, in 20 mila euro.
Nella prossima ed ultima udienza, prima della discussione finale, sarà esaminato dalle parti l’ex Consigliere Nazionale dei Vas Emilio Quintieri che chiarirà con dovizia di particolari ed in maniera definitiva, la sua posizione personale consegnando anche una corposa memoria difensiva con la quale evidenzia la corretta dinamica dei fatti e la completa insussistenza del delitto di calunnia.
“Ancora una volta, contrariamente a quanto fanno tutti gli altri imputati in Italia – dichiara l’ecologista radicale Emilio Quintieri – invece di approfittare della prescrizione che sarebbe maturata tra pochissimi mesi, ho insistito anche nell’ultima Udienza visto che il difensore di parte civile ha chiesto al Giudice un rinvio, affinché il processo venisse definito rapidamente e prima che il decorso del tempo estinguesse il reato. In uno Stato di Diritto dovrebbe essere il Pm a provare la colpevolezza dell’imputato e non quest’ultimo a dover dimostrare la propria innocenza. Solo qualche giorno fa – conclude l’esponente politico – il Collegio Penale del Tribunale di Paola ha depositato le motivazioni dell’ennesima sentenza assolutoria pronunciata nei miei confronti e non perché i fatti contestati non l’avessi commessi o non costituissero reato ma perché erano inesistenti del tutto. Il solito Pm che, in questi anni, mi ha trascinato inutilmente in giudizio, creandomi ingenti danni, dovrebbe essere punito.”
Cetraro lì 11 Giugno 2014