Situazione carceri, l’Unione Europea salva l’Italia. Bernardini (Radicali) “Giudizio che fa inorridire”


detenuti sbarre cellaAlla fine l’Italia può tirare un sospiro di sollievo. Le carceri italiane hanno superato l’esame di voto dell’Unione Europea, chiamata a mettere in atto la sentenza Torreggiani, che aveva riconosciuto all’Italia una condanna risarcitoria legata alla condizione di sette detenuti e del sovraffollamento carcerario.

All’Italia, infatti, è stato riconosciuto dal Consiglio dei Ministri “l’impegno nel risolvere la questione del sovraffollamento carcerario e i risultati significativi ottenuti attraverso l’introduzione di varie misure strutturali tra cui l’importante e continua diminuzione del numero di detenuti”. Ridurre il numero di detenuti da un lato e dall’altro puntare ad uno spazio vivibile per il detenuto all’interno delle carceri; un spazio che rientri almeno nei 3 metri quadri. Sempre il comitato ha poi sottolineato “che l’Italia ha introdotto, entro i limiti di tempo imposti dalla sentenza Torreggiani, un rimedio preventivo”.

Ora resta da capire quale sia questo rimedio preventivo messo in atto dall’italia. Stando ad alcune fonti molto vicine a Palazzo Chigi, il governo starebbe lavorando ad una legge ad hoc per tutti quei carcerati riconosciuti come delle vere e proprie vittime del sovraffollamento carcerario. Per questi “particolari soggetti”, il Governo starebbe studiando e valutando la possibilità di una disposizione di scarcerazione con conseguente riconoscimento di pene alternative. Naturalmente tutto dipenderà anche dal reato commesso dal detenuto e per il quale è stato condannato.

Completamente opposto il commento di Rita Bernardini, segretario dei Radicali, che ha espresso il suo dissenso verso la “promozione” della situazione carceri per l’UE: “Fa inorridire il giudizio del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa”. La Bernardini, infatti, ha descritto questi “significativi risultati” come qualcosa di poco chiaro. A partire dai tre metri quadri, ha detto la Bernardini, “calcolati chissà come e ottenuti violando altri diritti umani come la deportazione di migliaia di reclusi in istituti lontani centinaia di chilometri dalla propria famiglia”.

La questione “carceri” naturalmente è ancora tutta aperta ed ora bisognerà attendere giugno 2015 per la prossima verifica da parte del Comitato del Consiglio D’Europa.

Emanuele Ambrosio, 05 Giugno 2014

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