Niente censura, e nessuna multa milionaria. L’Italia passa l’esame del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa sulla risoluzione del problema del sovraffollamento carcerario. Il comitato dei ministri della Ue ha riconosciuto i “significativi risultati” già ottenuti dall’Italia. E in merito al cosiddetto caso Torreggiani (dopo che la Corte Europea aveva condannato l’Italia un anno fa per le condizioni di detenzione nelle carceri italiane), il comitato riprenderà in esame la questione “al più tardi nella sua riunione del giugno 2015”, cioè fra un anno esatto. In quell’occasione sarà fatto un esame approfondito sui progressi fatti.
Sulla decisione dell’Europa interviene il responsabile dell’associazione Antigone, Patrizio Gonnella, che afferma: “La decisione del Consiglio d’Europa riconosce gli sforzi fatti e apprezza le misure adottate ma non allontana lo sguardo dal sistema penitenziario italiano. Non bisogna tornare indietro. Anzi. Va ulteriormente ridotto il tasso di affollamento, umanizzata la vita nelle carceri, preservata la salute, proibita la tortura”.
“Con le nostre osservazioni e denunce ci sentiamo corresponsabili del processo riformatore che sarebbe un errore tragico interrompere – conclude Gonnella -. Si lascino perdere i predicatori del punitivismo altrimenti si torneranno a fare passi indietro sui diritti umani”.
Redattore Sociale, 05 Giugno 2014