“Ho dovuto attendere 2 mesi ma, alla fine, il giudice mi ha dato ragione”. Lo afferma il cetrarese Emilio Quintieri, ecologista radicale, da circa 6 mesi ristretto in attesa di giudizio presso la casa circondariale di Paola.
“Ho provato più volte a farlo capire sia alla Direzione che al Comando della Polizia Penitenziaria ma non c’è stato niente da fare. Mi hanno costretto, anche per questo, a presentare reclamo alla Magistratura di Sorveglianza per far censurare quanto illecitamente effettuato dalla Polizia Penitenziaria”.
In pratica lo scorso 21 aprile, dopo varie proteste, il detenuto cetrarese si è rivolto al Magistrato di Sorveglianza di Cosenza Paola Lucente per lamentare le modalità di esecuzione dei controlli notturni all’interno delle celle dei detenuti da parte del personale di vigilanza.
“Per effettuare i controlli nelle ore notturne – dice Quintieri – gli Agenti Penitenziari accendono la luce interna di cui sono dotate le celle, provocando il risveglio di tutti i detenuti e disturbo al sonno notturno. Solo alcuni svolgono tali controlli utilizzando una torcia manuale senza arrecare alcun fastidio alla popolazione reclusa”.
A tal riguardo il “detenuto politico” evidenziava che il Regolamento di Esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario stabiliva che “per i controlli notturni da parte del personale la illuminazione deve essere di intensità attenuata” per cui quanto veniva effettuato era illegale e non solo da questo punto di vista perché, secondo Quintieri, tale pratica violerebbe anche le garanzie costituzionali previste dagli artt. 13 comma 4 e 27 comma 3 della Costituzione che proibiscono ogni violenza fisica o morale e trattamenti contrari al senso di umanità nei confronti delle persone private della libertà.
Per questi motivi chiedeva l’accoglimento del reclamo e che venisse ordinato all’Amministrazione Penitenziaria di cessare le illecite modalità di controllo notturno lamentate.
In data 24 giugno 2013 con decreto n. 2502/13 il Magistrato di Sorveglianza di Cosenza Paola Lucente, all’esito della istruttoria espletata, ha accolto il reclamo proposto dal detenuto Emilio Quintieri ordinando alla Direzione del Carcere “di attivarsi per la sistemazione o sostituzione dell’impianto di illuminazione per i controlli notturni con le modalità indicate nella parte motiva e che, nelle more, i controlli notturni dovranno essere effettuati mediante l’utilizzo di luci a batteria di intensità attenuata”.
“Le stesse deduzioni della Direzione della Casa Circondariale – scrive il Giudice nel suo provvedimento – riscontrano le doglianze del Quintieri: l’impianto delle luci notturne di vecchia generazione, in passato disattivato, per i problemi che arrecava al riposo dei detenuti, illumina tutte le stanze detentive e ostacola il sonno notturno. Attualmente è in fase di sistemazione da parte dei tecnici del Prap, sicché – se ne deduce – che è ancora attivo quello datato ed inadeguato.
Considerato che l’art. 6 del Regolamento di Esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario al comma 4 prescrive che l’impianto di illuminazione per i controlli notturni deve essere di intensità attenuata, si impone la sistemazione immediata dello stesso, con modalità che consentano una illuminazione non generalizzata e, comunque, attenuata”.
“Ora mi auguro – conclude l’Ecologista Radicale Emilio Quintieri – che l’autorità carceraria rispetti quanto stabilito dalla Magistratura di Sorveglianza poiché, in caso contrario, sarò costretto a rivolgermi alla procura della Repubblica di Paola per chiedere la condanna dello Stato Italiano per violazione dell’art. 3 della Convenzione Europea per aver sottoposto i detenuti ristretti nella Casa Circondariale di Paola ad un trattamento inumano e degradante”.
http://www.poliziapenitenziaria.it – 11 Luglio 2013